Mi chiamo Sergio, ho 36 anni, sono di media statura, moro, occhi scuri, fisico normale, né grasso né magro; sono single, perché mi piacciono sia gli uomini che le donne. Lavoro in un'azienda che produce circuiti stampati, impianti elettrici e tutto ciò che può servire per qualsiasi apparecchio elettrico. Ho vissuto un po' di tempo con una donna, poi, lei si è trasferita, ed io non ho subito cercato un'altra compagna, perché, da un po' di tempo, mi era venuta voglia di provare qualche esperienza bisex e, devo dire che, mi son piaciute molto. Per un po' di tempo, sono stato anche con Pasquale, un maturo, che mi ha rotto per bene il culo e mi riempiva sempre la bocca di crema, facendomi godere molto. Peccato che si è trasferito in un'altra città, altrimenti avrei continuato a farmi pompare da lui. Un sabato pomeriggio, ero a spasso per il centro della città e, d'un tratto, mi sento chiamare.
«Sergio? Sergio, sei proprio tu?»
Mi giro e mi trovo davanti Franco, un amico di Pasquale, che ammetto mi era sempre piaciuto come maschio, perché abbastanza alto, capelli bianchi, tenuti corti, un bel fisico asciutto e, soprattutto, un'aria da porco non indifferente. Non ero sicuro se sapesse che facevo sesso con il suo amico, anche se, in più di un'occasione, ho avuto la sensazione che, anche lui, volesse provarci con me, ma è rimasta sempre e solo una sensazione. Ci mettiamo seduti in un bar e parliamo di tante cose; lui mi racconta di esser stato per un po' di tempo all'estero, ma di esser tornato a casa, perché, avendo fatto un lavoro molto pericoloso, ha maturato i contributi di anzianità per mettersi in pensione.
«In pensione? Cavolo, ma sei giovane?»
Lui mi sorride e mi dice di aver già festeggiato 55 anni, ma, avendo raggiunto i contributi, la sua azienda lo avrebbe agevolato con uno scivolo, in modo che possa già iniziare a godersi la pensione. Dopo un po' il discorso si sposta sul nostro amico comune e lui mi racconta di averlo incontrato nella città dove si era trasferito e, tra una cosa e l'altra, Pasquale gli aveva raccontato che sente molto la mia mancanza. Dopo aver finito di sorseggiare il nostro caffè, mi invita a casa sua, che dista pochi isolati da dove siamo e così lo seguo; una volta entrato, mi trovo dentro una bella casa arredata con gusto, ma anche con diversi oggetti antichi, quadri abbastanza belli e non da poco. Parliamo ancora di Pasquale, mentre, siamo seduti sul divano, lui mi fa una precisa domanda.
«Quanto era importante la vostra amicizia? Voglio dire: Pasquale mi ha detto che avvertiva molto la tua mancanza e.... da come lo ha detto, sembrava veramente dispiaciuto di non poter stare più con te.»
Quando ha finito di parlare, si è girato verso di me e le nostre facce si sono trovate a breve distanza una dall'altra; dopo esserci guardati un attimo negli occhi, le nostre bocche si sono unite e le lingue si sono scatenate in una danza erotica incredibile. Abbiamo limonato per alcuni minuti, mentre le nostre mani accarezzavano i nostri corpi ancora vestiti, poi, quando ho passato la mia mano sopra il suo pacco, ho sentito qualcosa di grosso crescere sotto la stoffa; stessa cosa ha fatto lui con me e, quando ci siamo staccati, senza dir nulla, ci siamo alzati in piedi ed abbiamo raggiunto la camera da letto; nel farlo, parecchi dei nostri indumenti sono rimasti sparsi lungo il corridoio. Appena sdraiati sopra il letto, subito abbiamo iniziato con un bel 69 e mi son trovato davanti alla bocca un bel cazzo come quello di Pasquale; ho preso a leccarlo ed ingoiarlo tutto, fino a farlo sparire nella mia bocca, cosa che ha suscitato subito la sua ammirazione.
«Che bocca meravigliosa! Come lo ingolli bene! Continua, non ti fermare, che mi piace!»
Anche lui si diverte con il mio membro che, anche se non grosso, è lungo quanto il suo e, comunque, un cazzo di buone dimensioni. Mi pompa bene e lo stesso faccio anch'io con lui, fin quando non mi ferma e mi dice che non vuole sborrare subito nella mia bocca, ma vuole possedere il mio culo che desidera da tempo.
«Ho voglia di scoparti bene il culo, perché è da tanto che lo voglio! Sapevo che Pasquale era geloso, altrimenti ti avrei stuzzicato già da allora. Lo sapevo che eri la sua puttana e rinunciare a te è stato abbastanza duro! Adesso ti voglio scopare come si deve!»
Si sposta, mi fa mettere a pecora e si inginocchia dietro di me, con la bocca, prese a lavorarmi il buchetto. Muoveva abilmente la lingua, facendola scivolare dentro e fuori il mio buco; questo mi rilassa e mi prepara molto; poi si solleva, bagna la punta del cazzo con della saliva e lo appoggia contro il mio orifizio; con due belle spinte decise, me lo infila tutto dentro. Lo sento arrivare grosso e duro fin in fondo e, subito mi fa godere.
«Oh, che bel cazzo! Spingilo tutto dentro, che mi piace! Mi stai sfondando il culo e mi fai impazzire! Dai, scopami forte!»
Mi pompa alla grande. Estrae quel grosso membro quasi per tutta la sua lunghezza e poi lo affonda di nuovo, con delle spinte molto decise e vigorose, fino a che il suo corpo sbatte contro il mio; sento quel grosso membro tutto dentro, fin quasi allo stomaco. Mi scopa bene per diversi minuti così, poi mi fa cambiare posizione e, dopo aver messo un cuscino sotto di me, per farmi stare un po' con le gambe più in alto, appoggia i talloni sul suo petto e di nuovo viene a prendersi il mio buchetto, che riempie con quel grosso membro che ora mi pompa sempre con maggior ritmo. Godo tantissimo e, d'un tratto, addirittura sborro senza neanche toccarmi.
«Oh, cazzo, Franco: mi fai venire. Guarda mi hai fatto venire, senza toccarmi! Continua, non ti fermare!»
Ride, gode e continua a pomparmi, sempre più forte.
«E chi si ferma? Ti voglio scopare bene a fondo, perché ho desiderato il tuo culo per tanto tempo! Adesso ti sfondo come si deve e poi te lo voglio riempire tutto, con il mio latte! Cazzo che bel culo stretto che hai?! Eppure mi risulta che Pasquale era ben messo.»
Godo, mentre lui mi strizza i capezzoli e gli rispondo che, dopo che Pasquale se n'è andato, il mio culo non ha sentito più cazzi grossi, come quello che mi sta appena sfondando! Mi pompa ancora un po', poi aumenta di colpo il ritmo e, alla fine, mi sborra nel culo, facendomi godere ancora una volta senza toccarmi.
«Eccomi, puttanella! Lo senti come ti sto a riempire il culo? Cazzo, voglio fare di te la mia troia! Prendilo tutto, puttana! Senti come ti riempio!»
È un'ondata di calore che mi riempie l'intestino e lui continua a muoversi avanti e indietro a pompare il mio culo; poiché ormai è bello largo, ad ogni affondo schizzi di sbroda vengono fuori e questo mi fa godere ancora di più. Restiamo per un lungo istante abbracciati e le nostre bocche continuano a congiungere le lingue a limonare tra loro, poi, sento che il suo cazzo si sgonfia e quando esce, lo spingo di lato e con la mia bocca, vado a leccare questo membro, che mi ha fatto tanto godere. Dopo, restiamo un po' a parlare insieme.
«Sapevo che Pasquale ti scopava e quanto fosse geloso di te! Mi aveva detto, chiaro e tondo, che se provavo ad insidiarti avremmo rovinato la nostra amicizia per sempre! Quando sono stato a trovarlo, mi ha chiesto di te ed io gli ho detto semplicemente che non ti avevo rivisto, mentre, invece, più di una volta sono venuto ad aspettarti all'uscita dal lavoro, ma non ho avuto il coraggio di farmi avanti, perché pensavo che potessi avere un nuovo compagno. Naturalmente, ora che ti ho ritrovato, se vuoi, possiamo divertirci ancora insieme, ogni volta che vuoi.»
Ovviamente ho accettato ed abbiamo cominciato a fare coppia fissa ed ho scoperto anche un bel giro di maiali, che si divertono a organizzare delle belle serate, dove maschi passivi, come me, vengono montati da più tori e, in occasione del mio compleanno, mi ha fatto trovare la bellezza di otto cazzi tutti da godere; ne ho presi così tanti, che il culo mi è rimasto aperto per tre giorni! Nonostante tutto, mi fa piacere scopare con lui, perché mi fa sentire veramente una troia e, quando mi sborra in bocca, provo il massimo del piacere. Peccato che Pasquale non possa venire a trovarci, perché, tutto sommato, non mi dispiacerebbe scopare con entrambi e fargli vedere quanto son diventato bravo a prenderlo nel culo ed a fare i pompini.
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