3.5 L'ANGOLO - LA SIGNORA ANZIANA (FINALE)

Passare i restanti dieci giorni di volantinaggio con quella sempre vicino non fu una bella esperienza. Lei mi ignorava o faceva la smorfiosa,  meno male che con Marco la prendavamo in giro. Ovviamente sempre alle spalle, perché  mica ci andava di prenderle. Finalmente arrivò l'ultimo giorno e decidemmo di mangiare al MC Donalds, però il mio socio aveva un'impegno dopo il pasto quindi rimasi da solo. Non avevo voglia di tornare subito a casa, si stava bene con l'aria condizionata. Da lì a breve sarei partito per le vacanze e visto che ora avevo acquisito un po' di esperienza, fantasticavo riguardo chissà quali avventure erotiche, quando venni riportato alla realtà da una gomitata. Affianco a me si era seduto un'uomo dall'aspetto piuttosto equivoco,  mentre ero perso nei miei pensieri aveva iniziato a parlarmi.
"La vedi ti sta fissando! Secondo me ha voglia !"
"Chi scusa ? "
"Non la vedi quella vecchia li ? "
Mi indicò una signora sulla sessantina, forse, non è che all'epoca fossi molto bravo a capire l'età della gente, seduta da sola a un tavolo che sorseggiava una coca cola. Magra, vestita solo con un'abitino a fiori. Aveva un po' la faccia di una strega ma per la sua età sembrava avere un corpo slanciato. A me sembrava assolutamente presa dai cavoli suoi.
"Si, quella che beve la coca cola, quindi ?"
"Quella ha voglia, si vede!"
"Ma è troppo grande per me !"
"Ma va, non lo sai che scoparsi una vecchia porta fortuna?"
E come era arrivato, se ne andò tutto ghignante .
Iniziai a fissare la signora ma più per curiosità che altro , quando se ne accorse prima mi guardò con faccia interrogativa, poi mi fece cenno di venire lì a sedermi.
"Ehm salve "
"Ma ci conosciamo ? Continuavi a guardarmi !"
Cheffiguradimme... Una scusa veloce dai !
"Eh l'ho scambiata per un'altra persona mi scusi"
"Bhe visto che sei qui, potresti fare un po' di compagnia a una signora sola?"
E attaccò a parlare senza sosta , non avendo niente da fare stetti lì ad ascoltarla. Del fatto che era vedova, i figli sempre lontani, insomma le solite cose da vecchi. Però c'era qualcosa nella sua voce e nel modo di raccontare che mi affascinava, infatti mi ritrovai nel salotto di casa sua a bere un caffè. Era una casa grande, una volta doveva essere stata piena di gioia e vita, ora invece metteva solo tristezza. Con tutte quelle foto sembrava un mausoleo dei tempi che furono.A un certo punto calò il silenzio.
"Credo di averti tramortito abbastanza con le mie chiacchere"
Senza dire nulla mi prese per mano e mi condusse nella sua camera da letto. Qualcosa nel suo sguardo mi fece capire che dovevo essere io a condurre il gioco. La baciai piano piano, la lingua esplorava la sua bocca lentamente mentre le mani il suo corpo asciutto. Era una sensazione strana ma non brutta. Le sollevai i vestito: il seno piccolo e cadente mi incuriosì, lo assaggiai poi scesi piano piano verso le mutande di pizzo nero che iniziavano a inumidirsi. Il suo odore e il suo sapore non mi davano l'impressione di vecchio o stantio, anzi mi davano sicurezza. Non mi sentivo un giocattolo nelle sue mani. Iniziai a stuzzicarla attraverso il tessuto della biancheria intima, fino a quando non reggendosi più sulle gambe per il piacere, si sdraiò sul letto. Le sfilai le culotte e mi si parò davanti ai miei occhi suo cespuglio. È la prima volta che vedevo del pelo lì ma dopo qualche secondo di spaesamento mi ci buttai. Feci come come la ragazzona mi aveva insegnato : esplorai con la lingua le labbra, l'interno ed infine il bottoncino di sopra. Quando trovai il punto che la faceva respirare più affannosamente mi ci dedicai.
Un "AH !" spezzò l'atmosfera silenziosa che si era creata, un piccolo sobbalzo. Io mi staccai per ammirare questa signora sconosciuta che si godeva il piacere. Quando riaprì gli occhi, non resistetti più, le fui sopra e ripresi a baciarla , mi guidò dentro di lei. Né troppo stretto, né troppo largo, mi sembrava tutto naturale , più aumentavo il ritmo più mi stringeva forte a sé e mi baciava con passione finché mi liberai e crollai su di lei. Rimanemmo così abbracciati, mi accarezzò la testa. Sarei voluto rimanere così per ore ma guardai l'orologio, era quasi ora di rientrare per cena. Senza dire nulla mi staccai , sorrisi e mi rivestii. Lei mi guardava con occhi tristi e quando mi accompagnò alla porta mi disse solo:
" Torna a trovarmi quando vuoi, la strada ora la sai"
Ma non ci incontrammo più , tra le vacanze e la scuola mi persi in altre avventure. Ma non andò come mi aspettavo, prima che mi ritrovassi a fare sesso con una ragazza passò tanto tempo  ma non dimenticai mai l'insegnamenti di quelle tre donne.

FINE

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