Argia

  • Scritto da Violet il 23/02/2023 - 11:29
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Argia, la moglie adorata di Mario, seminuda come stava,  
quasi sempre in casa; si avvicinò al marito:
“Mi sento un po’ giù, ho bisogno di qualcosa che mi scuota…”
“Mi dispiace, posso aiutarti?”
“Si! Si! Promettimi che lo farai!”
“Si” disse Mario che non era capace di negare nulla a sua  
moglie.
“Da quando siamo sposati non ho fatto altro che metterti le  
corna, mi faccio sbattere da chiunque cerchi di  
rimorchiarmi, tu non vedi nulla, non capisci nulla, quando  
mi scopano vengo, ma non è più come una volta…”
Mario trasalì, aveva sospettato delle infedeltà di sua  
moglie, ma aveva sempre rimandato ogni spiegazione, perché  
non voleva perdere Argia. 
“Voglio che tu faccia due cose, che tu mi aiuti  con quel  
Coso -indicando il computer- lì si possono trovare degli  
uomini  con grossi cazzi, disposti a sbattermi per bene, Poi  
voglio che tu riprenda tutto con la tua telecamera”
Mario si avvicinò al computer  e Argia lo seguì.
Cercando nei siti di incontri, trovarono l’annuncio di un  
gruppo di tre giovanotti, prestanti e muscolosi, anche  se  
non sembravano dei distinti gentiluomini.
Quel gruppetto piacque ad Argia, e il marito scrisse un  
messaggio di risposta.
Argia che cominciava ad eccitarsi suggerì:
“Scrivi  che sono una grande zoccola… Che faccio qualsiasi  
cosa… Mettici anche una mia foto, nuda, a gambe aperte…”
Poco dopo, ricevettero un altro messaggio che chiedeva se  
potevano ospitare.
Argia disse:
“Si! S! Qualunque cosa!”
Si accordarono per il pomeriggio e la notte del fine settimana.
Il sabato successivo, quando era quasi ora che gli ospiti  
arrivassero, Argia entrò nel salone, scarpe nere con il  
tacco altissimo, un body a rete, un trucco estremamente  
pesante, fece osservare al marito che il body lasciava la  
fica nuda, e disse:
"Sembro o no quella troia che sono? Tu riprendi tutto, mi  
raccomando"
Il citofono squillò, e lei si precipitò a rispondere.
Argia prese a far oscillare il seno abbondante e afferrata la  
mano del più grosso degli ospiti, se la portò tra le cosce e  
disse:
"Senti quanto sono bagnata"
Mise una mano sulla patta dei pantaloni dell'uomo e l'altra  
su quella di un altro ragazzo, e disse:
"Su, fatemi vedere i vostri cazzi"
Gli uomini presero a palpare freneticamente il corpo di  
Argia, soffermandosi in particolare sui capezzoli eretti
Quando i tre furono nudi, la donna si inginocchiò e disse:
"Voglio sentire il sapore dei vostri cazzi"
e prese a succhiarli passando da uno all'altro.
Intanto il marito si spostava con la sua telecamera per  
riprendere meglio la scena.
La parte più lunga della serata fu quando Argia fu gettata  
dai tre sul tappeto e presero ad alternarsi nelle sua  
bocca e nella sua fica.
Sentiva una cappella gonfia penetrarle fino alla gola, mentre  
un altro membro le scivolava nella fica fradicia, e lei  
masturbava il cazzo rimasto libero.
Suchiava, leccava, emetteva gemiti soffocati, mentre con la  
mano rimasta libera, si sfregava la clitoride gonfia.
Per due volte il suo corpo fu scosso da un fremito che  
terminò in spruzzi di liquido caldo.
Sentendo che l'uomo il pene che aveva in bocca stava per  
eiaculare, moltiplicò il lavoro di lingua e il risucchio,  
finché la sua cavità orale fu riempita dal liquido cremoso. 
Argia lo ingoiò con grande soddisfazione, poi gli altri due le  
sborrarono sul viso e sulle tette.
Chiese al marito di riprenderla per bene mentre si spalmava  
lo sperma su tutto il corpo.

Di nuovo uno dei ragazzi le fece cenno di prenderlo in bocca  
e, sotto l’esperto lavorìo della lingua e del risucchio, 
non riuscì a resistere e riversò nella bocca della donna una  
altra notevole quantità di sperma.
Argia si avvicinò all'obiettivo della telecamera con la  
bocca aperta per far vedere la sborra che aveva nella cavità  
orale e sulla lingua.
Poi, senza nessun riguardo, i tre la presero e gettarono su  una poltrona con il sedere in aria. 
Argia comprese che  
volevano farle e prese a dimenare il culo.
Mentre il più giovane del gruppo si stava portando dietro di  
lei, cercò con lo sguardo  quello col cazzo più grosso. 
Dopo aver fatto cenno al giovane di spostarsi,disse all’altro:
Dai, inculami tu!"
L'uomo si pose dietro di lei e con un colpo deciso la  
Penetrò.
 Sentendo Argia lanciare un gridò di dolore l'uomo  
si fermò, ma lei:
"Continua, più forte che puoi, che così mi piace".
Sotto i colpi possenti dell'uomo lo sfintere della donna  
cedette e lei si abbandonò totalmente.
Dopo aver eiaculato l'uomo si ritirò e lei disse al marito:
"Mario, fai vedere bene che culo mi ha fatto!"
Poi chiamò l'uomo che l'aveva inculata:
"Vieni che ti ripulisco"
Contemporaneamente,  prese a masturbare il ragazzo che prima aveva  
respinto e quando lo sperma le colò sulle dita, lo succhiò  
e, per il momento sembrò calmarsi.
Gli uomini, ormai stanchi, chiesero dove fosse il cesso,  
Argia indicò se stessa, e i tre uomini non se lo fecero  
ripeter e due volte, la gettarono sul pavimento e svuotarono  
su di lei le loro vesciche.
La donna, sotto quei getti caldi, rideva in maniera  
demente.
Quando i tre si furono rivestiti e stavano per infilare la  
porta lei disse:
“Quando volete farvi una scopata venite da me… portate anche  
qualcun altro”
 
Dopo che i tre se ne furono andati, Argia disse:
“Riprendimi bene, così insudiciata… Soprattutto la faccia e  
poi metti tutto il filmato in rete… Così tutti sapranno come  
sono porca… Voglio che anche tu faccia vedere il tuo viso”
Quando Mario mostrò il filmato ad Argia, che, lanciò grida di gioia, abbracciò il marito e gli disse:
“Bravo Mario, se non avessi te… 

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