Giorgio così giovane, ingenuo e troia - 04.Epilogo

  • Scritto da Eriaku il 04/06/2022 - 18:16
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Parlava a ruota libera Giorgio, raccontando ai due stalloni gemelli Nikolai e Ivan del percorso che l'aveva portato ad essere la vacca che era. Narrò loro di come ora che la via era aperta, sempre più uccelli fecero il nido nel suo caldo buco, e dei tanti gusti di sperma che aveva assaporato.

Dopo lo zio c'era stato il vicino di casa, un prestante padre di famiglia che sentendo i rumori degli amplessi incestuosi, aveva capito la situazione e circuito Giorgio nel sottoscala, si era fatto sbocchinare per bene. A quella volta erano seguiti altri incontri, sempre con qualche scusa in cui l'uomo era riuscito anche ad incularselo Giorgio, con grande piacere di quest'ultimo che cominciava a sentire la mancanza di qualcosa di duro nel retto.

A seguire c'erano stati un compagno di scuola più grande, che durante le docce aveva notato il buchino di Giorgio ormai bello che rotto, e facendo due più due non ci aveva messo molto ad infilarcisi; il medico di famiglia che visitando Giorgio per un’infiammazione intestinale, dovuta al frequente uso, gli aveva prescritto una pomata che aveva pensato bene di applicargli col suo cazzo.

Una volta era stato fermato sul motorino da un vigile perché era senza casco, e invece di prendere una multa si prese una dose di sperma nello stomaco. Trovò un lavoretto in pub di un amico di famiglia e, a conti fatti passò più tempo a servire il grosso arnese del proprietario che i clienti del locale.


D'estate era andato in vacanza con la famiglia, e il suo io zoccola non sfuggì ad uno degli animatori, che se al secondo giorno aveva già provato la sua boccuccia, il terzo mentre se lo inculava nello spogliatoio del personale fece venire un altro animatore, caro amico e compagno di scopate. Questi non perse tempo e in breve Giorgio si trovò allo spiedo, con due randelli nodosi e duri che pompavano i suoi buchi. Passò due settimane a farsi svangare dai due, insieme o separatamente, mentre i suoi genitori e la sorellina si divertivano con le attività del villaggio.

Di ritorno dalle vacanze, scoprì che un suo amico aveva perso il papà, e lui non trovò di meglio per consolarlo che fargli fiottare sperma nella sua bocca; ci furono poi il suo catechista per la cresima che ebbe la saggia idea di benedire il culo del sempre disponibile Giorgio, con profonde randellate del suo uccello dopo ogni lezione e un muratore che svolti dei lavori a casa dei suoi, volle trapanare a tutti i costi anche quelle melette che la puttanella sfoggiava in casa mezzo nudo. In tutto questo susseguirsi di cazzi e sborra, del quale Giorgio ormai era dipendente, c'era ancora Anna, la dolce se pur non bella Anna; innamoratissima del suo Giorgio e al contempo ignara che come lui scopava lei, molti altri fottevano lui. Questa situazione cambiò quando entrò in scena il fratello di Anna, Mattia. 

Ventottenne universitario in Erasmus era tornato per le vacanze. Mattia era un vero Adone, faceva colpo con facilità e sfruttava la sua avvenenza per infilarsi in qualunque buco, indifferente al sesso del proprietario. Gli bastarono un paio di sguardi per intuire la natura troiesca del fidanzato della sorella.
Iniziò così a provocarlo, facendosi trovare in boxer quando veniva a casa loro, o appena uscito dalla doccia con un solo asciugamano a coprire la sua virilità. Giorgio dal canto suo, pur avendo capito il gioco, si tratteneva avendo paura di sbagliarsi, e non volendo ferire Anna, a cui tutto sommato voleva bene. Ma si sa la carne è debole e quando un pomeriggio, Giorgio venuto casa di Anna per portarla fuori, si vide aprire la porta da un Mattia, completamente nudo che metteva in mostra il più grosso pisello che aveva mai visto, fu perduto. 


Cadde in ginocchio e prese fra le mani quel palo mezzo duro e cominciò a baciarlo, a leccarlo e a strusciarselo sulla faccia. Mattia inizialmente stupito, si riprese in fretta e chiusa la porta di casa, prese Giorgio per i capelli e lo staccò dal suo cazzo ormai duro come il marmo:" Zoccola lo vuoi? Rispondi..." Giorgio sconvolto guardava quell'enorme mazza, pensando a come sarebbe stato averla tra le labbra o nel sedere e non rispondeva.

Mattia impaziente prese a schiaffeggiarla con quel biscione e ad insultarlo: "Troia! Mi devi dire che lo vuoi vacca, o altrimenti ne faccio a meno! Allora? E rispondi puttana!" "si…" a quella risposta sussurrata, il porco non perse tempo e infilò l'uccello in quella bocca che non aspettava altro, iniziando subito un forsennato su e giù. Giorgio ormai esperto pompinaro, rilassò la gola e per consentire a quella trave di sfondargliela come si deve.
Sempre più infoiato Mattia, incurante dei conati della troia, fotteva quella bocca con rapidi e profondi affondi finché non sentì sopraggiungere l'orgasmo. Sfilò l'uccello da quel buco, ormai questo era, e preso Giorgio per il collo lo trascinò inerme nella sua stanza dove lo getto sul letto e gli strappo letteralmente i vestiti. Quest'ultimo completamente annichilito da quel trattamento, non oppose la minima resistenza; cacciò solo un urlo quando venne brutalmente riempito da quella mostruosa nerchia. Mattia del tutto incurante, aspettò però di affondare fino alle palle per iniziare una monta spietata. Si scopò il fidanzato della sorella per più di un’ora slabbrando senza tregua il culo di Giorgio, che tra fitte di dolore e orgasmi si limitava ad ansimare. Alla fine Mattia venne irrorando l'intestino della zoccola con un fiume di sborra. Per Giorgio fu come tornare ai tempi dello zio Carlo, dove veniva scopato in bocca e culo più volte al giorno, spesso a pochi metri dalla sua fidanzata. L'unica differenza stava nelle dimensioni del cazzo che prendeva, e la violenza con cui veniva montato.

Il fratello di Anna lo trombava senza pietà, non facendosi scrupoli di nessun genere. Gli faceva sperimentare sempre nuove situazioni, finché spinto dalla voglia di sfondarlo irrimediabilmente, organizzò una sorpresa che non andò come previsto. Si stava scopando Giorgio a pecorina, lo fotteva con colpi profondi e cadenzati, senza pause. Lo aveva appositamente bendato, e ad un segnale stabilito lasciò il posto ad un suo amico che aveva i suoi stessi gusti. Questi era un biondo di nome Giovanni, che già nudo ed eccitato dallo spettacolo cui aveva assistito non perse tempo e sprofondò fino alle palle nel culo di Giorgio, il quale non faceva altro che sospirare accompagnando le spinte dello stallone. Mattia a quel punto gli si porto davanti e prese a strusciare il cazzo sulla faccia di Giorgio, che sorpreso provò a sottrarsi:" Ma che?!?"

Prontamente bloccato dalle forti braccia dei due, fu apostrofato da Mattia: Che fai? Non ti piace? Ho deciso che un solo cazzo non basta per una troia come te e ora succhia!" e spinse il cazzo di nuovo sulle sue labbra che stavolta si aprirono e lo accolsero iniziando a lavorarlo con la solita voracità. La situazione ricordava a Giorgio la vacanza con gli animatori, anche questa volta i due si scambiarono più volte di buco, finché ad un secondo cenno attuarono quanto programmato. Giovanni era sdraiato e si faceva cavalcare da Giorgio, che intanto succhiava la nerchia di Mattia. Quest'ultimo tolto il ciuccio alla troia, si portò alle sue spalle e puntata la rosellina già piena prese a spingere. I tentativi di fuga vennero placcati, le urla invece furono lasciate libere.

E urlò Giorgio, come non aveva mai fatto in vita sua.

In breve fu pieno di cazzo, e con la sincronia dell'esperienza, i due presero ad incularlo sempre più forte e a fondo, finché il dolore divenne piacere e sborrando ovunque Giorgio urlò incitamenti ai due manzi poco dopo lo seguirono farcendolo a dovere. L'imprevisto avvenne quando Anna, rientrata inaspettatamente trovò il fidanzato nudo in camera del fratello, a ripulire i cazzi semiduri di questi e il suo amico nudi anche loro.

Fu il disastro.

Anna e Giorgio si lasciarono e se Mattia non ebbe quasi conseguenze, Giorgio fu scacciato dalla sua famiglia e costretto a trasferirsi dallo zio. Lì fini gli studi e trovò lavoro in un’azienda informatica. Non vide i suoi per anni, poi alla fine fecero pace. Di Anna e la sua famiglia non seppe più nulla.

"Questo è quanto" disse Giorgio ai gemelli, poi si alzò si vesti ed andò via, sazio e appagato da quella notte, come anche dei risvolti…

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