La moglie troia - cap.2

  • Scritto da Valentina'80 il 16/03/2022 - 08:46
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I giorni seguenti indossò delle mutandine molto caste e scuola evitò il collega di ginnastica, non che si sentisse in colpa, ma voleva lasciarlo macerare. Non passò neanche davanti alla palestra per uscire e dopo tre giorni ricevette un messaggio, era lui le chiedeva se fosse arrabbiata. Non rispose subito lasciò passare tutto il finesettimana e poi rispose arrogante, no non sono arrabbiata ma non credere che mi scoperai, sono sposata quello che è successo scordatelo. Ovviamente lui non se lo scordò e neanche lei, e una sera che il marito si addormentò ubriaco sul divano, riesumò un fallo di gomma e si toccò a lungo con quello. Pensò che fosse il professorino di ginnastica, inesperto, che non sapeva come usarlo e lei, pazientemente, gli spiegava tutto. Il professore iniziò a scriverle spesso spiegandogli che anche lui era fidanzato, aveva avuto solo una fidanzata che  anche se era molto bella non era molto eccitante. Lei si sentiva al contempo lusingata e turbata, decise di provocarlo in ogno modo a scuola, ma senza volerlo incontrare, se gli veniva duro erano fatti suo che si segasse o lo facesse fare alla fidanzata. Lui ovviamente lo faceva e lei era contenta di sapere che pensava a lei mentre lo faceva, alla sua bocca carnosa, alle sue tette piccole ma sode, al suo culo generoso e bellissimo. Era solo un gioco in fondo, un ragazzo timido ed inesperto, e una moglie in cerca di attenzioni. Si divertiva a sentire i racconti di lui, di come la fidanzata non gli avesse mai preso il membro in bocca, e anche le poche volte che glielo prendeva in mano appena lui veniva lei correva in bagno a lavarsi le mani. Faceva fatica a immaginare come ci fossero donne così nel 2020, che si perdevano il meglio dei piacere. Le sembrava a volte di capire suo marito, quelle sue erezioni continue e testarde, quella sua voglia di spingersi sempre più in là. Lei per stuzzicare il collega gli raccontava a volte come il marito la prendeva con forza, dominandola con la sua cappella imponente, mai sazia. Sapeva di turbarlo e questo le dava un piacere sottile. Lo spinse a pretendere un pompino dalla fidanzata, il giorno dopo lui le raccontò che era stato così deludente che non era neanche venuto. Adesso era lei che dava le carte in due tavoli, con suo marito, che credeva di comandare, ma in realtà era lei a decidere come e quando sarebbe stata scopata, e su quel collega, che la desiderava, ma lei lo lasciava a bocca asciutta.  

Questo gioco continuò per diversi mesi, fino a quando non sucesse qualcosa, ci fu la gita scolastica, due giorni in Veneto con una notte in hotel. In pullman il professore di ginnastica non aveva avuto il coraggio di sedersi di fianco a lei, eppure le aveva lasciato il posto libero apposta, ed aveva indossato delle autoreggenti senza mutandine. Si era seduto la fila dietro almeno la poteva vedere. Accanto a lei si sedette invece il professore di religione, noisissimo e quindi lei fece presto finta di addormentarsi. Decise per fare un dispetto al prof di ginnastica di provocare quello di religione, allargò leggemente le gambe. Il professore di religione continuava a sbirciare ed ad ascigarsi il sudore sulla fronte mentre il prof di ginnastica rodeva seduto il seggiolino dietro. Quella notte il prof di ginnastica bussò alla porta della sua camera, se lo aspettava e si era messa molto sexy. Era ancora eccitata da una telefonata del marito che le aveva chiesto delle fotografie per farsi una sega, anche lei si era toccato un poco. Decise che avrebbe continuato a punire il professore di ginnastica e così fece. lo fece sdraiare sul letto e si mise seduta sopra, le sue mutandine sulla bocca di lui. Gli ordino di leccarle, e quello docimente lo fece per più di mezz'ora, erano così fradice che lei dovette sfilarle si rimise su di lui e lui riprese a leccarle la figa lentamente, lei gli proibì di fare altro se no lo avrebbe buttato fuori dalla camera, ovviamente lui obbedì. Nel mentre lei gli slacciò i pantaloni e le tirò fuori il membro molto duro, la cappella era paonazza, la avvolse con le sue mutandine umide e iniziò a massaggiarla delicatamente, quando sentiva che stava per venire interrompeva il massaggio. Nel mentre sentiva la lingua di lui sempre più a fondo nel suo sesso, e anche se suo marito la leccava con molta più esperienza e abilità per l'eccitazione gli squirtò in bocca. Allora si alzò e andò a farsi una doccia dicendo al prof di andare nella sua stanza e di farsi una sega con le sue mutandine, la mattina dopo le avrebbe volute impregnate del suo sperma. Lui docile se ne andò. 

Lei sotto la doccia sentiva il suo sesso che ancora pulsava, avrebbe voluto avere il membro duro del marito a disposizione, prese dalla valigia un fallo di gomma che le aveva regalato il marito e prima di addormentarsi pensò a lui che la prendeva selvaggiamente schiaffeggiandole le natiche e dandole della troia...Si ricordò dell'ultima volta che era stata in hotel con suo marito, quando lui lavorava ancora, di come l'aveva fatta ubriacare con lo champagne e poi l'aveva posseduta tutta la notte filmandola con  il cellulare, era un porco, ma le piaceva sentirlo così eccitato per colpa sua. Ebbe un altro orgasmo molto violento poi sfinita si addormentò. Al risveglio le arrivò una fotografia del membro duro del marito, chissà quanti film porno si stava vedendo a casa, e sotto la porta le sue mutandine. Erano umide, le annusò, non era profumata come qualla del marito ma comunque le fece piacere sentire che il professore era stato di parola.  

Quella sera a tavola il marito era silenzioso, da quando non lavorava parlava poco, le chiese di raccontare cosa aveva fatto in gita. Lei dopo aver raccontato di qualche monumento visto disse: "c'è un professore giovane di educazione fisica che mi ha fatto delle proposte..." Lo disse così senza pensarci, poi se ne pentì, forse il marito le avrebbe fatto una scenata di gelosia, era stanca non ne aveva voglia. "Chissà cosa hai fatto per provocarlo, lo so che ti piace rizzare i cazzi racconta cosa hai fatto troietta..." Disse solo questo niente altro, e si rimisea finire la minestra. Quando furono sul divano a vedere la televisione lui tirò fuori il suo membro, era molto duro, le seghe e i film porno non erano bastati, e le disse sprezzante: "Ha il cazzo così grosso il tuo professorino?" Lei iniziò a leccargli la punta, aveva un gusto forte, ma le piaceva il suo sapore. "Ti piacerebbe avere due cazzi vero porca? Il mio e quello del professore? Lo so che ti piacerebbe uno in bocca e uno in figa..." Lei chiuse gli occhi e in effetti immaginò la scena così, il professore davanti con il suo bel fisico giovane ed atletico, e il suo membro turgido e timido tutto da leccare, e il marito dietro che la prendeva, la riempiva, la sfondava. Era molto eccitata all'idea, ebbe il primo orgasmo mentre il marito la toccava con la sua esperienza, sapeva come farlo e lei era molto eccitata. Poi la prese e fu molto bello, capì che erano bastati due giorni ed una notte per sentire la sua mancanza. La prese davanti e dietro, e lei godette ancora senza smettere di pensare a quei due membri eretti per lei.  

Dopo la gita il professore divenne sempre più insistente, si capiva che voleva continuare il gioco iniziato in gita. Lei si divertiva a stuzzicarlo e lasciarlo a bocca asciutta, a volte lo prendeva pure in giro per quei rigonfiamenti nei pantaloni ogni volta che la vedeva passare. Ogni tanto gli dava le sue mutandine ma oltre a quello non faceva. L'anno scolastico volgeva al termine e le venne voglia di ricompensare in qualche modo quella sua tenacia, e decise di farlo nel modo più semplice. Una mattina prima di uscire dalla scuola passò davanti alla palestra, spiò dentro. I professore stava facendo degli esercizi era da solo, si fermava dopo le lezioni per allenarsi. Lo spiò per un po' era sudato, i muscoli tesi, provò un certo turbamento. Entrò e si mise appoggiata alla barra delle parallele, si alzò la gonna, sotto aveva collat e mutandine bianche semplici, come una brava scolaretta. Lui rimase con i pesi in mano, non se lo aspettava. Lei vide la porta dello spogliatoio e ci si infilò, finalmente entrò anche lui, lei spense la luce, c'era una penombra densa un poco di luce entrava da una finestra strette. Non gli lasciò il tempo di capire quello che succedeva, appena fu dentro gli slacciò i pantaloni e prese il suo membro i mano. Lo massaggiò per qualche minuto, poi lo prese in bocca, prima la punta, leccandola minuziosamente, poi la lingua passò sull'asta, e poi sulle palle, e infine lo prese tutto in bocca succhiandolo avidamente. Le mutandine si bagnavano e sentiva quel membro pulsare nella sua bocca, quando capì che stava per venire lo prese in mano segandolo con decisione. Un fiotto di sperma finì sui collant il resto sul pavimento. Nella sua bocca poteva venire solo suo marito. 

Durante l'estate non vide più il professore, andarono un paio di settimane al mare con il marito, che nel mentre aveva preso il vizio di riprenderla sempre e farle delle foto. Erano scatti volgari, ma ogni tanto ce ne erano di buoni, quando le piacevano se li faceva girare e li mandava al professore, che intanto in vacanza con la sua fidanzata sognava il suo pompino tutto le notti. Era così, gli uomini che avevano avuto a che fare con lei continuavano a pensarla e la cosa la eccitava. Poi il marito in vacanza era, se possibile, ancora più esigente che in città. La sera spesso vedevano dei film erotici e porno, e la cosa iniziava ad intrigare anche lei, soprattutto quando c'erano scene con due uomini ed una donna. Lei pensava ai membro del marito e a quello del professore e li immaginava come nelle scene dei film che la riempivano tutta. Un'altra fantasia le venne in spiaggia. Nell'ombrellone accanto al loro c'era una signora piuttosto appariscente, una milf, sui quarantacinque anni, e due figlie. Ogni giorno scendeva in spiaggia con un costume diverso, aveva le tette rifatte, grosse e volgari e probabilmente anche le labbra rifatte, non era bella, anzi, ma aveva un sedere quasi perfetto. Ogni giorno lo metteva sempre più in mostra con dei costumi che stavano diventando dei perizomi, e passavo molto tempo a spalmarsi la crema solare indugiando sul culo. Il marito non c'era quasi mai, veniva solo il finesettimana, e suo marito aveva notato la guardava, o meglio le guardava il culo. Non era gelosa, anzi, le piaceva che il marito fosse attratto da una donna così volgare e insulsa. Avrebbe voluto essere tradita per una donna così, ma avrebbe voluto essere lei a decidere come e quando. Prima di allora non aveva mai pensato che potesse eccitarla l'idea di suo marito con un'altra, ma forse per trovare il coraggio di farsi scopare dal professore doveva avere un alibi. Una sera stavano guardando un porno che aveva scelto lui e lei disse: "guarda questo culo, non ti sembra quello della vicina di ombrellone, anche la tette rifatte e la faccia da vacca, forse è lei." Lo aveva detto apposta, mentre lo segava lentamente, le piaceva tenerlo sull'attenti per ore, "ho visto come la guardi e ti viene duro porco, la vorresti scopare nella cabina vero? Poi è di Bologna è capace di fare i pompini meglio di me..." Aveva pronunciato qulle ultime parole prima di prendere la punta del membro in bocca, era molto duro, la cosa lo eccitava. "Meglio di te è impossibile, ho sposato la miglior pompinara d'Italia," aveva detto lui mentre il membro diventava di pietra nella sua bocca e vibrava, come lo succhiava lei nessuna. Il giorno dopo in spiaggia si fece spalmare bene la crema, aveva messo anche lei un costume a tanga brasiliano, che metteva in mostra le rotondità delle sue natiche perfette, fatte per far venire pensieri sconci. Aveva notato che il marito era diventato barzotto e aveva di soppiatto infilato una mano dentro il suo costume, era duro più che barzotto. Lo voleva provocare tutto il giorno per arrivare a quello che aveva sognato quella notte. Dopo pranzo chiese al marito di prenderle un gelato, e lui docile obbedì, ma lo lecco in modo così osceno che vide la cappella di lui fare capolino dal costume da bagno. Poi quando fu il momento della doccia sempre nel lido, gli chiese di portarle il bagnosciuma e si fece trovare nuda. Il bagnino li spiava mentre lui la insaponava per bene. Fu allora che entrò nella doccia anche la milf bolognese, che vista lei nuda disse: "scusate torno dopo", ma lei protamente rispose, "ma no se non si scandalizza stia pure." La signora si tolse il pezzo di sopra del costume, le sue tette rifatte erano belle da vedere sotto la doccia. Lei, con una audacia che non aveva mai avuto disse, "che bel seno se vuole le presto mio marito per insaponarla, è molto bravo e molto docile quando vuole..." Lei sorrise e rispose: "in effetti un po' di bagnosciuma mi sevirebbe." La moglie non le passò la confezione ma ne mise sul palmo della mani del marito, che a questo punto, un poco imbarazzato, iniziò a insaponare la schiena della bolognese. "Adesso insaponala davanti". Disse la moglie e lui eseguì, le sue mani su quelle tette troppo tonde e troppo false, ma era tutto molto eccitante. Sua moglie che lo guradava mentre insaponava quelle tette enormi, con la cappella che gli faceva capolino dai costume, la bolognese gliela prese in mano fu solo per un attimo, poi si avvicinò sua moglie e glielo prese in mano, lo segò un poco e poi disse, "bene andiamo caro, ci vediamo domani mattina in spiaggia." E lo disse con una naturalezza che lasciò tutti e due interdetti. Quella sera sul divano si aspettava i soliti assalti alla baionetta del marito, ma lui sembrava intimidito, e fu lei a prenderglielo in mano. "ti sei divertito oggi in doccia con la bolognese vero porco? Basta che fai quello che ti dico io e sarà divertente per tutti, e adesso fammi godere con questa cappella dura." Salì sopra di lui e godette di tutta quell'eccitazione accumilato durante il giorno. Il membro i lui era così duro che sembrava trapanarle il sesso, ma lei era così bagnata da sentirlo scivolare dentro e fuori senza nessun attrito, lo cavalcò sempre più velocemente fino a godere, poi lo prese in mano voleva sentire il marito che gli schizzava in faccia e capire quanto si era eccitato. La coprì totalmente, il gioco lo eccitava, era proprio un porco domani avrebbe giocato ancora, ma alle sue regole.  

Scendendo in spiaggia disse a marito, "oggi spalmerai la crema alla bolognese, quando te lo dirò io e indugerai sul suo culo pensando al mio ovviamente, se farai il bravo stasera ti darò il mio di culo, ma solo se farai il bravo." 

Come tutte le mattine, appena le figlie se ne andavano la bolognese iniziava a spalmarsi la crema, mettendosi in una posizione da far vedere bene il culo al loro ombrellone. Ma contrariamente alle altre mattine non dovette fare tutta da sola. "Dai una mano alla signora a spalmarsi la crema sulla schiena caro e poi vieni a spalmarla a me. " Disse al marito che docile obbedì. Iniziò dal collo e dalle spalle, lei maliziosamente slacciò la parte alta del costume, le grosse tette sobbalzarono libere, poi scese lungo la sciena, risalì e ridiscese fino al costume, che era così esiguo da coprire ben poco. "Lo sa che lei è proprio fortunata?" Disse con il suo accento emiliano "ad avere un maritino così bravo e servizievole..." Lei spiava le mani del marito e gli fece un cenno come a dire adesso il culo, e lui prese la crema la spruzzò copiosa sulle chiappe tonde della bolognese, che ebbe un brivido forse perché era fredda, forse perchè stava pensando ad altri tipi di crema. Ineffetti vista così sembrava sperma appena munta, e il marito iniziò a massaggiarle le natiche con cura, vide che il suo costume si rigonfiava. Mentre lo faceva il costume si spostava facendo intravvedere le labbra del sesso, gonfie e anche l'orifizio più stretto. Lei sentiva un doppio piacere, quello di suo marito che si eccitava per un'altra, fi guardarlo mentre lo faceva e di sapere che era lei a decidere tutto, aveva il costume caldo e sentiva il clitoride che le pulsava. "Adesso basta ne hai messa abbastanza di crema alla signora, caro metti un poco di crema anche a me se no mi scotto..." 

Lui obbedì e la bolognese quasi sussultò, era convinta che le mancava poco per venire, aveva visto che sospirava ogni volta che le dita abili del marito le passavano vicino al sesso.  

Il marito iniziò a spalmarle la crema come aveva fatto per la bolognese, partendo dal collo e scendendo, verso le natiche. Quando le raggiunse lei infilò la mano nel costume del marito, lo sentì duro, lo strinse forse, era felice quella sera si sarebbe fatta aprire completamente, ma adesso era ancora tempo di giocare. "Hai il cazzo duro per quella troia", le disse sprezzante, "allora fatti fare una sega da lei porco." Lui ci rimase male, aveva fatto solo quello che lei gli aveva chiesto, ma era quello lo scopo farlo sentire in colpa e al contempo tenerlo eccitato. Sapeva che il marito era come una pentola a pressione, se era eccitato non reggeva più di tanto, prima o poi sarebbe esploso. Stava diventanto al contempo generosa e sadica, sapeva che il suo piacere veniva prima di tutto, ma sapeva anche che o teneva il marito a bada o lui avrebbe ricominciato a dominarla con il suo membro sempre duro. Appena furono a casa quella sera si fece la doccia e poi girò a lungo nuda per la stanza, il marito la guardava voglioso, ed ad un certo punto, quanto lei si era chinata per prendere qualcosa, se lo sentì dietro, Era troppo eccitato, era impossibile fermalo, sentì solo il suo cazzo duro prima che gli schiaffeggiava le natiche, poi lui la mise in ginocchio e lo sentì in faccia, poi in bocca, lo succhiò docilmente, e poi lui la legò ad un divano e le tappò la bocca con un paio delle sue mutandine usate. La scopò a lungo e con una forza che non aveva mai sentito, e ogni tanto le toglieva le mutandine dalla bocca e ci metteva il membro che sembrava imbizzarrito. Lei godeva ma in silenzio non voleva dargli la soddisfazione di capire quanto le piaceva essere presa così, in modo brutale, ma il suo sesso era così caldo e bagnato che parlava da solo. Per punirla ancora ad un certo punto prese la crema da sole e la spalmò sul suo culo e poi sentì la sua cappella di fuoco farsi largo nel suo culo, provò dolore per l'irruenza ma anche un piacere profondo, lui con il suo cazzo la stava sottomettendo totalmente, e lei era felice, come non lo era mai stata. Si sentiva impalata, deflorata, umiliata, ma si sentiva donna come non le era mai capitato prima, si sentiva completamente sua, fino all'ultimo millimetro del suo ano, era sua e basta, facesse di lei quello che voleva, fu la prima volta che godette con il culo, in modo profondo, come non pensava fosse possibile. La mattina dopo le facevano ancora male i polsi, il sesso e anche il culo, ma si setiva rilassata, soltanto aveva voglia di vendicarsi. Decise per prima cosa che avrebbe usato la bolognese per farlo, in fondo era colpa anche sua se suo marito si era eccitato così, e poi a settembre con il professore avrebbe fatto il resto. Mentre il marito faceva un bagno parlò alla bolognese: "ho visto ieri come le piaceva come mio marito le spalmava al crema, si faccia trovare nella mia cabina fra una mezz'ora, e le allungò le chiavi, solo con un paio di mutandine che glielo mando." Lei rimase un poco perplessa ma cinque minuti prima della mezz'ora salì sculettando verso le cabine. Appena il marito tornò gli chiese di andare in cabina a prendere l'olio solare. Lui andò tranquillamente, appena aperta la porta ebbe l'impressione di aver sbagliato cabina, c'era la bolognese, o meglio il suo culo in penombra con un perizoma sottilissimo. "Scusi ho sbagliato cabina..." Gli uscì con la voce strozzata per l'eccitazione. "No non hai sbagliato è sua moglie che mi ha mandato qui." Lui entrò e chiuse la porta dietro di sè. Sembrava un film porno e forse lo era, perché non sapeva che la moglie stava riprendendo tutto. Si abbassò il costume e lo tirò fuori, era duro. Lei non disse nulla lo prese in bocca, e come lo succhiava, sembrava Moana Pozzi. La moglie guardava e pensava "che vacca e mio marito che porco, ma in fondo era quello che volevo". Il marito aveva il membro molto duro e lo infilava a fondo nella sua bocca, le labbra gofie di lei gli sfioravano le palle, le grosse tette sobbalzavano. Poi lui iniziò a toccarle le mutandine, lei sembrava volerglielo mangiare. Prima gli leccava la punta poi l'asta poi lo prendeva tutti in bocca e lo succhiava forte poi ricominciava dalle palle alla'asta alla punta. Intanto lui le accarezzava il clitoride. la moglie nella cabina della bolognese accanto riprendeva la scena e sentiva il sesso gonfiarsi, non pensava che si sarebbe eccitata tanto a vedere il marito con un'altra. Lui le infilò due dita dentro e lei iniziò ad ansimare, ma lui la zittiva infilandogli la cappella a fondo in gola. Smise di riprendere e si abbassò il costume e iniziò a toccarsi il clitoride. Quel pompino sembrava interminabile e decise di entrare in scena lei.  

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