Se possono chiamarsi "Mudantine"

  • Scritto da Luisa il 09/09/2021 - 10:48
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……………..Alla fine sono rimasti a cenare con noi. Il mattino seguente a scuola ho raccontato il fatto a Giulio che è diventato matto, non ci credeva era una storia impossibile.

 

               Il giorno seguente, rientrato a casa,ho pranzato solo, mamma al lavoro stavo iniziavo i compiti, sento suonare il citofono era Giulio che non stava più nella pelle voleva a tutti i costi esser presente quanto Anna sarebbe venuta per l’iniezione, io cercavo in tutti i modi di concentrarmi sullo studio perché entrambi avevamo una verifica che poi sarebbe andata sulla pagella. Lui invece l’unico pensiero era il sedere della mia vicina e sincerarsi di quello che avevo raccontato al mattino, studiava di nascondersi nell’armadio, addirittura pensava di andar sul balcone e da dietro le persiane da tener presente che essendo quasi in estate le lunghe giornate anche se leggermente oscuravano e si intuiva che ci fosse qualcuno che spiava anche questa idea abortì godersi lo spettacolo era impossibile, fatto sta che tra lo studiare ed il pensare si erano fatte le 17,30. Mamma finiva di lavorare alle venti nel mentre Francesca la mamma di Giulio ha telefonato a casa mia se era da me: certamente la mia risposta. Alle 18,00 bussano, vado ad aprire era Carlo: “Mamma, dice ceni con noi” io senza pensarci due volte “ok” , di a mamma che finisco di studiare, ed arrivo.  Purtroppo a Giulio questa sera era andata male, doveva rientrare con gli becco asciutto, niente spettacolo. Io sistemo i libri, mi lavo le mani e visto che il medicinale e le siringe mamma le aveva comprate in mattinata prendo, e mi avvio,, Anna come consuetudine aveva lasciato le chiave nella toppa, Carlo in camera sua che giocava e lei davanti al lavandino sbucciava le patate lesse, per preparare le crocchette “vi chiederete come l’ho trovata: scalza, in perizoma arancio chiaro che  si confondeva con la pelle ed una mini canottiera con spalline nera”. Mio fratello nei pantaloni voleva uscire, con la scusa che finisse di fare quello che aveva iniziato mi son seduto a raffreddarlo, e preparo la siringa, In un attimo si sbrigò, ed appoggiandosi mi invitò a bucarla. Mentre massaggiavo Carlo chiede se erano pronte le crocchette. Anna, continua ancora dieci minuti e ti chiamo. Guardandola in viso, per lui è tutto normale il mio abbigliamento, a volte facciamo la doccia insieme, “* anche a me piacerebbe fare la doccia*” pensavo, mi ha letto nel pensiero ---- chissà mai non possa accadere, però devi meritarlo—metto via il medicinale e butto la siringa, e su sua indicazione preparo tavola, nel mentre ni comunica che:” domani sera esce con le amiche, e che la puntura era meglio la facesse prima in modo alle 19,00/19,10 poteva esser pronta……………………………  La sera seguente in anticipo di una decina di minuti alle 18,30 suono, mi viene ad aprire una delle sue amiche la Caterina una bella donna della stessa sua età, alta 1,70 una bella terza abbondante, senza anelli nelle dita, vedendomi mi chiede cosa desidero sapeva che ero il vicino, dal bagno: entra pure, Caterina mi permette di entrare io sapevo muovermi siringhe e medicinale sono sul mobile in cucina, cotone ed alcool in bagno, preparo aspettandola, lei con alcool e dischetto me lo porge la siringa era carica preparare il disinfettante un attimo e pronto si appoggia al tavolo ed si apre il telo, e rimane in perizoma bianco e reggiseno, massaggio e zac inietto finisco, Caterina osserva e commenta: NO ,non mi farei mai bucare da un uomo, Anna ribatte preferisco lui che se devo dirgli qualcosa in faccia non mi faccio problemi, poi ognuno fa come crede. Risistemo il tutto con un Buon Divertimento.

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