Una squadra di succhiacazzi!

  • Scritto da baxi il 03/07/2025 - 20:52
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Mi chiamo Paolo, da due mesi son diventato maggiorenne. Sono di media statura, biondo, occhi chiari, un fisico tonico, molto snello e ben curato. Sessualmente parlando, sono attratto dai maschi over 40. Ho avuto delle brevi relazioni con tante ragazze e mi considero bisex. La scorsa estate, al mare, sono entrato in confidenza con il bagnino dello stabilimento dove avevamo l'ombrellone; si chiamava
Alfio, un bel quarantenne porco, che ben presto mi ha infilato il suo cazzone in bocca e mi ha insegnato a far pompini superbi. Fin dalla prima volta, mi ha tenuto la testa tra le mani e mi ha scopato la bocca e, quando è venuto, ho sentito quel sapore agrodolce della sua sbroda, che mi è piaciuto talmente tanto, che l’ho ingoiata fino all'ultima goccia. Per tutto il mese di agosto, non ho fatto altro che succhiargli il cazzo, due o tre volte al giorno, e avrebbe anche voluto farmi il culetto, ma avevo troppa paura e lui si è astenuto dal farlo perché, all'epoca, ero ancora un minorenne. Dopo quella esperienza, ho succhiato altri due o tre cazzi, ma non era bello, come farlo con Alfio. Per tener il fisico in forma, ho giocato per parecchio tempo in una squadra di calcetto, che però, dopo la fine degli studi liceali, si è in qualche modo dissolta, in quanto quasi tutti i suoi componenti, o hanno iniziato a lavorare, o si sono spostati in altre città per proseguire gli studi presso le varie facoltà di università; così mi son ritrovato senza un gruppo con cui giocare. Anch'io mi son iscritto all'università, nella facoltà di ingegneria, che è presente nella nostra città e, una mattina, mentre entravo all'ateneo, in una bacheca posta all'ingresso, ho visto un biglietto che mi ha subito interessato.
“Cercasi atleti per formare una squadra di calcetto. Rivolgersi al signor Franco presso il bar dello sport.”
Ho potuto constatare che il bar era situato a poca distanza dalla facoltà e così, dopo la lezione, mi ci son recato ed ho cercato il signor Franco. Entrando, ho potuto constatare che era uno splendido bar, dove vi lavorava un giovane ragazzo di colore. Subito mi è venuto incontro; un bel maschio, sulla cinquantina, che subito mi ha fatto provare un brivido lungo la schiena. Mi son presentato e gli ho detto quale era il motivo della mia presenza, lui si è mostrato interessato. Ci siamo spostati sul retro del locale e, attraversato un piccolo magazzino, siamo entrati in un ufficio dove lui, entrato ha chiuso la porta dietro di sé. Ha annotato i miei dati e poi, da uno scatolone che era su un tavolino, ha tirato fuori delle divise, dopo avermi chiesto la taglia.
«Purtroppo dovrai misurarla, perché il fornitore ha sbagliato tutte le taglie! Passi per la maglietta, che più o meno coincide, ma i pantaloncini sono tutti, o troppo piccoli, o troppo grandi!»
Mi son tolto i jeans e la maglietta, restando con i soli slip ed ho notato i suoi occhi brillare, il suo pacco gonfiarsi e la cosa mi ha eccitato non poco. Ho provato la maglietta ed era quasi perfetta, ma quando ho indossato i pantaloncini, erano particolarmente stretti. Lui si è avvicinato a me per controllare.
«Ti calzano bene, ma sono troppo stretti! Girati, fammi vedere.»
Si è messo dietro di me ed ho sentito le sue mani sulle mie natiche, il mio cazzo ha preso subito a vibrare di piacere e così ho spinto un po' il culo all'indietro, fin quando ho sentito i miei glutei premere contro qualcosa di molto grosso, che si nascondeva sotto la stoffa dei suoi pantaloni. Siamo rimasti per un lungo istante immobili, poi, mi son girato, l'ho guardato negli occhi e lui mi ha sorriso. Mi ha appoggiato una mano sulla spalla, mi ha fatto inginocchiare e, un attimo dopo, mi ha sfoderato davanti alla faccia uno splendido membro, non troppo lungo, ma grosso è duro, con delle belle venature che lo rendevano uno scettro davvero desiderabile. Ho aperto la bocca ed ho preso a succhiarlo, come un goloso gelato.
«mhmm…Succhi bene! Forza sbrigati che non abbiamo molto tempo! Fammi sborrare!»
Lo tenevo stretto in mano e, a malapena, riuscivo a congiungere le dita, mentre ho preso a succhiare con forza la sua cappella segandolo nel contempo, così, ben presto, lui ha appoggiato una mano sulla mia testa e, dettando il ritmo della pompa, mi è venuto direttamente in bocca.
«Bevi! La devi bere tutta, fino all'ultima goccia! Hai una bocca veramente meravigliosa!»
Ho ingoiato una buona dose di nettare, molto dolce; mi è piaciuto molto. Ho leccato e pulito quel membro, raccogliendo anche l'ultima stilla, poi lui mi ha fatto sollevare e mi ha baciato in bocca, limonando con me, cosa che mi ha eccitato ancor di più. Dopo quel breve intermezzo, ho provato un altro paio di pantaloncini e, finalmente, erano quelli giusti. Mentre mi rivestivo, mi ha chiesto se avevo il certificato medico.
«Hai un certificato medico per giocare?»
Gli ho risposto che non l'avevo mai fatto e chiedevo come mai fosse necessario.
«Il certificato medico è assolutamente indispensabile per quel che mi riguarda! Con te ho messo insieme, otto ragazzi per questa squadra di calcetto e tutti quanti hanno un certificato medico, che attesta che possono giocare, in quanto sono in ottima salute. Non voglio che succeda qualcosa nel campo per non aver fatto tutto quello che è necessario!»
Ho stretto le spalle, dicendo che non sapevo nemmeno che fosse necessario, perché avevo sempre giocato senza questa certificazione e, francamente, non sapevo nemmeno come procurarmi questo attestato. Lui ha sorriso e mi ha detto di presentarmi alle 19:00 di nuovo lì, al suo bar, e mi avrebbe accompagnato presso lo studio di un medico, suo amico, che avrebbe provveduto a stilare la certificazione. Molto contento, sono andato a casa e, dopo essermi fatto una bella doccia, puntuale, mi son presentato, all’ora indicata, presso il bar. Mi ha fatto salire in auto con lui e ci siamo diretti dall'altro lato della città. Insieme, siamo entrati in uno studio medico e lui mi ha presentato due persone che erano nello studio.
«Lui è Antonio, medico mio amico, nonché responsabile della sicurezza medica durante le partite e lui è Luciano, il nostro infermiere.»
Mi son trovato davanti uno splendido cinquantenne, mentre l'altro avrà avuto al massimo 45 anni, ma entrambi due maschi davvero molto interessanti. Entrambi mi hanno sorriso ed ho notato che si sono scambiati un cenno d'intesa con Franco, lui ha sorriso ed ha annuito. Così mi fanno spogliare nudo, mi misurano la pressione e controllano cose, procedendo ad una visita completa. Al sentire le sue mani che scorrevano sul mio corpo, mi sono eccitato al punto che il mio membro, in qualche modo, ha rivelato quel mio stato; allora Antonio mi ha fatto sdraiare di lato sul lettino e poi ho visto che ha preso del lubrificante e me lo ha spalmato sul buchetto, mentre, con un altro dito, me lo spingeva dentro.
«Sento questo bel culetto molto stretto: hai mai preso un cazzo in culo?»
Son rimasto un po' stupito da quella domanda, ma poi mi è venuto da sorridere, perché ho visto che Franco aveva già tirato fuori il cazzo e lo stesso aveva fatto anche Luciano. Ho capito che, in quel momento, avrei avuto, per la prima volta, il piacere di accogliere di sicuro un bel cazzo nel culo.
«No, sono vergine! Mi piace fare i pompini, perché finora è tutto ciò che ho fatto, ma vorrei anche provare a prendere un bel cazzo nel culo, sempre che non faccia troppo male.»
Antonio ha sorriso e poi mi ha detto di rilassarmi, che ci avrebbe pensato lui ad aprirmi il culo in maniera senz'altro piacevole. Ha continuato a metter del lubrificante e le dita, da uno, son diventate due, poi tre e poi, probabilmente, quattro, perché sentivo il mio buchetto molto aperto. Nel frattempo, Franco mi ha avvicinato il suo membro alla bocca, io ho preso a succhiarlo, facendolo gemere.
«Che bocca meravigliosa che ha! Te lo succhia in maniera sconvolgente!»
Anche Luciano mi ha avvicinato un bel cazzone alla bocca e, così, ho preso ad alternare tra le labbra sia l'uno che l'altro, mentre sentivo che Antonio aveva preso ad appoggiare il suo membro, di cui ancora non conoscevo le dimensioni, contro la mia rosetta, aveva iniziato a spingere dapprima delicatamente, poi con un po' più di decisione. Quando si è reso conto che la punta entrava senza difficoltà, mi ha messo una mano sul fianco e, con una spinta decisa, me lo ha infilato tutto nel culo. Ho avvertito subito un certo dolore, allora lui si è fermato ed è rimasto immobile.
«aaahi, cazzo! Fa piano, che mi fa male!»
Lui mi ha dato una bella pacca al sedere e mi ha intimato di continuare a succhiare quei due cazzi, che poi mi avrebbero penetrato, per sverginarmi definitivamente; mi suggeriva di rilassarmi, perché il più ormai era stato fatto. Ha preso a chiavarmi con un ritmo dolce ma costante, fino a diventare abbastanza veloce; sentivo che il dolore era quasi sparito e, al suo posto, sta subentrando un certo che di piacere. Continuo ad alternare quei due grossi cazzoni nella bocca; Antonio, ben presto, mi riempie il culo per la prima volta con una bella sborrata.
«Che meraviglia, sborrare un culo appena sverginato! È bellissimo! Senti come ti sto riempiendo per bene?»
Ho sentito una vera ondata di calore, riempire il mio intestino e la cosa mi ha procurato ancor più piacere. Appena lui è uscito, Luciano mi ha fatto scendere dal lettino e, dopo avermi aperto le gambe, ha appoggiato il suo grosso membro contro il mio buchetto, appena slargato e anche lui, con una spinta decisa, mi è entrato tutto dentro. Ho sentito quel membro aprirmi ancora di più e, grazie al fatto che ero pieno della sbroda di Antonio, è scivolato dentro, senza nessuna difficoltà; mentre mi teneva per i fianchi, ha preso a pomparmi con un ritmo molto sostenuto, nel mentre mi son trovato davanti alla bocca il cazzo di Antonio appena sborrato e quello di Franco ancora ben duro. Ho continuato a leccarli, mentre Luciano mi sfondava il culo con colpi sempre più forti e, alla fine, anche lui, con un grugnito da vero porco, mi ha farcito il culo.
«Tieni, prendi anche tutta la mia farcitura! Hai un culo veramente eccezionale! Dai, Franco, completa il lavoro!»
In effetti, ho capito perché lui mi ha scopato per ultimo. A parte le diverse lunghezze, sicuramente quello di Franco era quello con maggior spessore e, quando me lo ha spinto dentro, ho sentito che il mio culo, ormai già ben aperto, si è dilatato ancora di più. Dopo avermelo infilato per bene, ha preso una sedia, vi si è seduto sopra con me voltato di spalle; mi muovevo su e giù, sopra quella enorme mazza che mi stava devastando il culo, mentre tenevo in mano sia il cazzo di Antonio che quello di Luciano, che si alternavano nella mia bocca. Sentire il cazzo di Franco, ben piantato nel culo, mi dava una sensazione talmente bella da farmi tenere il membro ben rigido, così, d'un tratto, Luciano si è abbassato e me lo ha preso in bocca; mentre Antonio mi stava sborrando in gola, io son venuto nella sua bocca. È stata un'esperienza meravigliosa quella di sentire la crema di Antonio che mi riempiva la gola, mentre Luciano si stava godendo la mia. Il nostro è stato un orgasmo simultaneo, che ci ha fatto godere contemporaneamente tutti e, un attimo dopo, ho sentito ancora che il mio culo riceveva una nuova ondata di calore, prodotta dalla sbroda che Franco mi stava riversando nell'intestino. Placcati i nostri istinti perversi, mi son rivestito e, dopo averli salutati, son tornato al bar insieme a Franco. Il sabato successivo abbiamo avuto la prima partita di torneo e, quando mi son presentato nello spogliatoio c'erano altri sette ragazzi che non conoscevo, ad esclusione del ragazzo di colore che avevo visto al bar, insieme a Franco. Nello spogliatoio c'erano, oltre Luciano, Franco e Antonio, altri tre maschi di età variabile, ma tutti ben maturi e Franco ci ha fatto un discorsetto molto interessante.
«Ragazzi, oggi inizia il torneo, che vorrei vincere. Oltre a noi 3, abbiamo altri tre sponsor: Gianni, che è titolare di un negozio di abbigliamento, l'altro è Michele, titolare di un negozio di calzature, ed infine c'è Dario, che possiede una concessionaria di auto; abbiamo deciso che, se vinciamo questo importante torneo invernale, ci saranno delle belle ricompense per tutti. Saranno dieci partite in tutto, 8 del girone, semifinale e finale. Per ogni partita vinta, ci sarà un premio in denaro, oltre qualche festicciola, giusto per svagarsi. Con queste premesse, vi lascio immaginare quale sarà la festa se vinciamo l'ambito trofeo.»
Ho guardato gli altri ragazzi ed ho notato che eravamo più o meno tutti dello stesso fisico, età e corporatura e, dentro di me, mi son chiesto se ciascuno di loro, fosse dotato dei miei stessi gusti sessuali. A questa mia domanda, è seguita immediata la risposta allorché abbiamo vinto ogni partita, giocandola come se fosse una finale di Champions e, oltre all'ingente premio in danaro, la festa che ne è seguita a casa di Dario, è stata qualcosa di unica e speciale. Eravamo tutti presenti e, insieme alle sei persone che già conoscevo, c'erano altri sei maschi, tutti spiccatamente maturi che, per una notte intera, hanno posseduto i nostri buchi, scopandoci a due o tre per volta e facendoci godere al massimo, oltre ogni immaginazione. Franco ci ha promesso che, se vinciamo il torneo estivo, poiché siamo tutti, più o meno poco più che maggiorenni e stiamo tutti conseguendo la patente di guida, ci ha promesso che Dario ci farà uno sconto del 50% sull'acquisto della nostra prima vettura.
Per me si è trattato di un'occasione davvero importante, ma la cosa più sconvolgente è stata che, quando ho voglia di cazzo, mi basta andar da lui e subito mi organizza una bella seratina con tanti cazzi. Son felice e, soprattutto, contento, perché, nella sera della festa, Franco ha sollevato il calice ed ha brindato alla splendida squadra di succhiacazzi.

 

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